Come in ogni mestiere, ognuno ha la sua “cassetta degli attrezzi”. La mia è indubbiamente la Google Search Console.
Veniamo ad approfondire alcuni punti essenziali dello strumento.
Monitorare lo stato “tecnico” dei nostri siti
Google stesso mette a disposizione una serie di strumenti per i webmaster e per gli addetti ai lavori (come il già citato Google PageSpeed Insights) e, tra questi, non può mancare la Google Search Console (link).
Si tratta di uno strumento molto completo e potente, finalizzato a fornire una serie di elementi, per i webmaster, per segnalare e gestire il proprio sito web da un punto di vista tecnico. Non analizzerò tutte le sue funzioni (magari in seguito in altri articoli di approfondimento), ma nel prosieguo capiremo il funzionamento di base.
Monitorare tutti i siti a cui stiamo lavorando
Google Search Console, come Analytics, funziona per profili denominati “proprietà”. Ogni proprietà è un sito a se stante con tutto il suo blocco di funzioni quindi, associati ad un account Google, possiamo avere molte proprietà diverse.
Le proprietà possono essere nostre oppure ci possono essere state condivise con autorizzazioni limitate (sola lettura) o complete, con privilegi di amministratore (massima libertà).
Metodi di installazione
Una proprietà Google Search Console si crea in diversi modi. Quelli principali, e più veloci, consistono nell’inserire un metatag all’interno di tutte le pagine che fanno parte di un sito, oppure (quello che utilizzo io) caricando nella root (cartella principale del sito) un file HTML che permette allo strumento di verificarsi nel sito.
Passata la verifica con esito positivo, si può gestire tutto direttamente dalla console.
Sicurezza, sitemap, 404, impressioni e query
Le funzioni principali per cui, solitamente, si utilizza Google Search Console sono le analisi di sicurezza (all’interno troviamo indicazioni su penalizzazioni, rischi, eventuali problemi che possiamo incontrare), la possibilità di inviare e gestire le nostre sitemaps (fondamentale per dare avvio all’indicizzazione) e la scansione degli errori 404 e di diversa natura.
C’è anche la possibilità di tenere sotto controllo le impressioni, le visite e le query di ricerca (una piccola parte, purtroppo), per avere un’idea generale su visite e traffico.
Monitoraggi periodici dopo interventi
Tenere sotto controllo la Google Search Console è sicuramente un “must” a seguito di interventi tecnici nel sito, quanto meno per essere sicuri di non aver tralasciato errori 404 o altri problemi che potremo facilmente risolvere quando ne veniamo a conoscenza con configurazione di redirect e/o la pulizia manuale della SERP mediante la funzione di “rimozione URL”, qualora sia necessario.