Continuiamo il nostro viaggio nella SEO con i contenuti, parlando di come gestire le informazioni in una pagina.
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Con contenuti brevi e concisi sono sufficienti poche e semplici regole.
Quando all’interno di una pagina web, abbiamo dei contenuti che sono brevi e concisi, rimandando ad approfondimenti o a schede tecniche particolari, le regole da seguire per gestire correttamente le informazioni e il flusso dei dati con cui vengono presentati sono veramente poche.
Con l’idea dei contenuti brevi, un blocco di intestazioni (quindi la coppia H1 e H2, se stiamo lavorando con la SEO) è più che sufficiente per avere tutte le informazioni che servono al motore di ricerca per capire gli elementi fondamentali che ci sono all’interno di una pagina e le informazioni per le quali quella particolare pagina dovrebbe essere indicizzata.
È inutile andare ad analizzare altri elementi di intestazione (anche se è pur vero che gli “heading” arrivano fino alla sesta declinazione) ma non vi è quasi mai motivo di usarli tutti. Per ipotesi, anche se poco si lega con quanto io sto spiegando, anche questo articolo fa uso di soli due livelli di intestazione: il titolo dell’articolo in alto indica il concetto di base dell’articolo (H1), i sottotitoli di sezione, comunque più grande del testo e in grassetto, indica i titoli di capitolo, ovverosia i concetti avanzati che poi vengono espansi dalle spiegazioni testuali. (H2).
Non vado ulteriormente a suddividere le intestazioni anche perchè, diversamente ne uscirebbe un articolo di più difficile lettura.
Se in una strategia di SEO con i contenuti, la semantica e la grafica vanno di pari passo all’interno di un documento HTML, dovrebbe essere chiaro fin da subito qual è la distinzione tra i vari elementi che compongono la pagina.
Non ci deve essere, in sintesi, il dubbio tra la consistenza e l’utilità delle varie parti all’interno della pagina; i contenuti devono essere presentati in modo chiaro e leggibile.
Per assurdo, non possiamo utilizzare delle tecniche secondo cui nascondiamo il contenuto che vogliamo rendere leggibile usando lo stesso colore di sfondo o un contenitore di qualsiasi natura sovrapposto o nascosto via CSS. Questi sono stratagemmi utilizzati in passato, ma che oggi sono definiti black hat SEO, e sicuramente non più funzionali, anzi, ad oggi la penalizzazione è dietro l’angolo.
Se proprio non possiamo (o non vogliamo) fare a meno di un gran flusso di informazioni all’interno delle nostre pagine e l’indicizzazione rimane comunque un must per ciò che stiamo facendo, allora diviene opportuno valutare metodi alternativi per la disposizione in pagina del contenuto che ci interessa.
Nel caso specifico, possiamo per esempio distinguere i contenuti tra fondamentali e secondari, e fare uso del caricamento asincrono per disporli all’interno della pagina. Oppure, se un contenuto può anche essere reso graficamente, l’infografica rimane la soluzione migliore da adottare. Riduce la quantità di testo presente in pagina (ricordate che, nel web, di legge con il cosiddetto metodo della lettura verticale) e attira maggiormente gli utenti per via del forte impatto grafico che può avere.
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