Oggi scopriremo come gestire i sottodomini e perchè andrebbero, in certi, casi utilizzati.
Un concetto fondamentale è la differenza tra dominio e sottodominio. Un dominio di secondo livello è miodominio.com, un dominio di terzo livello è sottodominio.miodominio.com.
Quando c’è l’esigenza di aprire un sottodominio (ad esempio per caricare delle landing pages o per creare un ambiente “vergine” per una strategia SEO), che lo facciate voi stessi o il vostro webmaster di fiducia, essenzialmente dobbiamo andare a creare:
Generalmente, quando un server si gestisce da un pannello di configurazione (come ad esempio cPanel, Plesk o WHM) questa procedura è grafica e si fa in pochi click, non rendendosi del tutto conto che vengono effettivamente fatti questi tre passaggi.
Se all’interno di un determinato dominio ci sono anche diversi sottodomini, questi non devono vedersi. Alcuni pannelli di gestione, infatti, creano una directory pubblica per il sottodominio all’interno della cartella pubblica del dominio principale, facendo si che miodominio.com/sottodominio e sottodominio.miodominio.com mostrino gli stessi dati.
Questo è un grave errore, soprattutto se non viene gestito da chi poi configura l’ambiente di landing page. Qualora non si riesca a modificare a monte (nel server) la configurazione, la soluzione migliore è quella di intervenire tramite file htaccess con un redirect 301 verso il nome corretto.
In questo caso evitiamo il problema dei contenuti duplicati a cui invece potremmo incorrere se sottovalutiamo questa configurazione.
Sempre in forza a quanto detto nella sezione precedente, diversi sottodomini possono essere situazioni diametralmente opposte che non hanno, o non devono avere, nulla in comune se non la directory in cui eventualmente le loro cartelle pubbliche risiedono.
Qualsiasi alternativa a quanto sopra è un errore di configurazione che va gestito.
Chiunque utilizza pannelli di configurazione per il proprio server (cPanel, Plesk, WHM, ecc…) sa che la configurazione è pressochè identica in qualsiasi situazione si utilizzi.
Qualora ci siano configurazioni particolari non modificabili da noi per policy introdotte a monte (come ad esempio la directory del sottodominio all’interno della cartella pubblica del sito principale) si dovrà procedere con opportune regole per fare redirect 301, solitamente tramite file htaccess o sue relative controparti.
Questo ci consente, come detto in precedenza, di evitare nel lungo termine penalizzazioni per contenuti duplicati.
Quando ho collegato il ricevitore USB Unify di Logitech al mio portatile, Windows non è…
Il copywriting è l’arte di scrivere testi pubblicitari con l’obiettivo di persuadere un pubblico a…
Quanto costa la consulenza SEO? Scopri il valore dei servizi di ottimizzazione per i motori…
Sei pronto a sfruttare al meglio il potenziale di Facebook? Questo social network può essere…
I plugin GPL (General Public License) rappresentano una parte fondamentale dell'ecosistema di WordPress, la piattaforma…
Il mondo dell'ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO) è un campo in continua evoluzione, che…
Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Navigando in questo sito accetti l'uso di cookie.